Esther Singer Kreitman ( 1891- 1954),nata in Polonia e sorella di Israel e Isaac, ha avuto meno successo dei fratelli come scrittrice, suo malgrado: costretta a distruggere i suoi scritti e ad un matrimonio combinato, lasciò il suo paese nel 1913 insieme al marito, un tagliatore di diamanti, per andare a vivere ad Anversa, sino alla prima guerra mondiale, che costrinse lei e la sua famiglia a trasferirsi nuovamente, a Londra.
Dicevamo che ebbe meno fortuna come autrice rispetto ad Israel e Isaac, ma fu una grande penna, e la sua passione per la scrittura la riportò ai romanzi, molti dei quali scritti in Yiddish. Nel 1944 pubblicò L’uomo che vendeva diamanti, libro oggi ripreso e ripubblicato da Bollati Boringhieri.
La storia narra di Gedaliah Berman, ricco mercante di diamanti di Anversa, un uomo con un incredibile senso degli affari che è riuscito a farsi una buona posizione sociale con le proprie forze e nonostante le sue povere origini.
Berman ha una moglie, Rochl, e tre figli, Dovid , Jeanette e Jacques, ma il lavoro occupa la sua mente ogni giorno, tanto da arrivare a lamentarsi dei giorni di festa perché i suoi affari, la vendita delle preziose pietre, è la cosa più importante. Più importante per poter fare quel salto in più, farlo arrivare in cima alla classe sociale più importante e influente di Anversa. E’ in questo ritratto che la Kreitman lascia trasparire ironia e animo scherzoso, raccontando dell’invidia di Gedaliah nei confronti di chi è riuscito a far sposare il proprio figlio ad una ben poco avvenente ereditiera…ma che importa la bellezza quando ci sono i soldi!
Tuttavia il venditore di diamanti può contare solo su se stesso: Jacques è troppo giovane, Jeanette è una ragazzina viziata che sa come ottenere tutto ciò che vuole dal padre, e soprattutto il figlio maggiore Dovid non lo aiuta per niente: frequenta persone di ceto sociale più basso, non è interessato al lavoro, passa le sue giornate a letto o in giro per le strade a fare chissà cosa.
Le cose cambiano con l’arrivo della guerra e l’unica possibilità di trasferirsi in Inghilterra, a Londra. Qui le dinamiche familiari cambiano, Dovid decide di arruolarsi con conseguente disperazione di Rochl, l’economia subisce inevitabilmente, così come la vendita di diamanti, quelle splendide preziose gemme che Berman conosce bene, ma il protagonista saprà farsi conoscere e ottenere rispetto anche nella nuova città ( le abitazioni agli ebrei arrivati a Londra venivano assegnate a seconda della posizione sciale e dei possedimenti, ristabilendo di fatto la gerarchia sociale già presente nella città belga).
La bellezza di questo romanzo sta nel saper raccontare una famiglia ma soprattutto un uomo che non è solo un venditore di diamanti, ma un personaggio che come le sue pietre ha molte sfaccettature, è burbero, severo, ambizioso e dedito alla professione, spesso arrabbiato, ma al contempo devoto e affettuoso, soprattutto con l’anziano e malandato padre quando questi si presenta alla sua porta. Notevole la capacità narrativa di Esther Kreitman Singer, che regala ai lettori un quadro affascinante, quello di un periodo storico, di una città, di una società, di una famiglia, di un uomo. Senza mai dimenticare la leggerezza nel racconto.
Esther Kreitman Singer
L’uomo che vendeva diamanti
Bollati Boringhieri
Traduzione di Marina Morpurgo
Pezzo: 17,50 euro
Pagine: 332