Sembra un omicidio nato da un attimo di follia, una decisione sbagliata sul campo e l’arbitro Jamal Kabir è stato ucciso da Giuseppe Costa, un personaggio rissoso e sempre ubriaco, padre di Mario, promettente calciatore.
Inizia in questo modo il romanzo di David Lagercrantz intitolato Obscuritas ( Marislio). E’ il 2005, gli americani stanno invadendo l’iraq, e a Stoccolma la polizia indaga sulla morte di Jamal, trovato cadavere in un bosco. Nella squadra c’è anche Micaela Vargas, giovane cresciuta nei quartieri più poveri della città con la madre e i due fratelli. Micaela conosce bene Giuseppe, e sa che non è stato lui a commettere l’omicidio, ed effettivamente è così. Ma allora chi?
Il capo della polizia decide di chiedere aiuto ad Hans Rekke, noto professore di psicologia ed esperto mondiale in tecniche di interrogatorio. Rekke è sofisticato, fa parte dell’alta società, ha una moglie e una figlia bellissime. Sembra che nella sua vita ci sia tutto per essere felice. Eppure, Hans ha un lato oscuro, sente le cose ancor prima di vederle, afferra dettagli che agli altri sfuggono, e spesso soffre di depressione, è tutt’altro che serenoe, e rischia ogni giorno di perdere tutto, mettendosi contro personaggi influenti. Come nel caso della morte di Kabir, al quale inizialmente sembra appassionarsi, ma che poi lascia perdere in favore di pillole, farmaci e alcol.
Fino a quando non incontra nuovamente Micaela, l’unica che sembra avere un effetto positivo su di lui. La morte dell’arbitro non ha nulla a che vedere col calcio, col tifo di un padre esaltato. La storia è molto più complicata, che ha a che fare con la Cia, con i terroristi, con i metodi adottati dagli americani nell’interrogare i prigionieri. Una storia che ogni volta, ad ogni passo, costringe a cambiare prospettiva, in un continuo crescendo di colpi di scena.
David Lagercrantz
Obscuritas
Traduzione di Laura Cangemi
Marsilio
Pagine: 411
Prezzo: 19,90 euro