Isabella ha solo dieci anni quando il suo mondo si sgretola. La madre abbandona improvvisamente la famiglia e il padre, incapace di affrontare la situazione, decide di mandarla a Torino dai nonni materni per l’estate. È il 1981, e Isabella lascia la sua Agrigento, ignara che questo viaggio cambierà la sua vita per sempre. A Torino, la aspettano lo zio Alfredo, di cui è un po’ innamorata, il nonno Pacifico, e la nonna Antonia, una donna generosa e capace di inventare storie per alleviare il peso di un’esistenza faticosa. Antonia lavora come donna delle pulizie alla casa editrice Einaudi e ogni giorno porta a casa racconti strabilianti su celebri autori come Calvino, Morante e Ginzburg.
La fantasia di Antonia diventa un’ancora di salvezza per Isabella, che si rifugia nelle storie della nonna per sfuggire all’indifferenza degli adulti e alle loro logiche odiose. Tuttavia, il dolore per l’abbandono della madre e l’incomprensione del padre la feriscono profondamente. Un giorno, spinta dalla sua indole ribelle, Isabella compie un gesto sorprendente che la aiuterà a fare pace con sé stessa e con il mondo degli adulti.
Monica Gentile, con La stanza di Natalia (Giunti), esplora la forza dell’immaginazione attraverso gli occhi di una bambina.