Lugano, 29 ottobre 1934. Qui inizia la storia racchiusa in Un’ombra sul lago, romanzo dell’architetto e scrittore Dario Galimberti pubblicato da LibroMania – Dea Planeta.
Mosè Guerreschi è un uomo povero, vive facendo lavoretti e dell’aiuto di altri abitanti. Si sta avvicinando ad un bar dove il delegato Ezechiele Beretta, massima autorità della polizia locale sta prendendo il primo caffè del giorno. Attaccata ai pantalone di Guerreschi c’è Ombretta, la sua bambina. Sono insieme per chiedere aiuto, perché se la figlia cammina appiccicata al padre, lui porta in braccio Agostino, il figlio. Esanime. Beretta si rende subito utile e porta il bimbo in ospedale, è evidente che gli sia accaduto qualcosa, probabilmente è inciampato mentre andava dalla vicina a prendere le uova, come ogni mattina.
Ma la storia che Agostino racconta, una volta ripreso, è ben diversa: nella sua versione, infatti, c’è un uomo, qualcuno che ha tentato di portarlo via, di fargli del male. Ma lui, scaltro, l’ha morso, ed è riuscito a divincolarsi. Quello che Agostino racconta non sembra reale, chi potrebbe mai commettere un simile atto, in una città così tranquilla? Continua a leggere