Il mondo in un Cloud. The warehouse.

Il mondo oramai è in una bolla, o meglio in una nuvola, un Cloud. E Cloud è la mega corporation leader nella distribuzione di ogni genere, una sorta di Amazon all’ennesima potenza, i cui impiegati vivono in città realizzate ad hoc, le Mother Cloud appunto:  mini appartamenti, ristoranti, negozi e tutto quello che può servire per vivere. Una vita in cattività.

Ecco il mondo raccontato da Rob Hart in The Warehouse ( DeA Planeta) , un romanzo che racconta un futuro forse distopico ma nemmeno troppo fantascientifico. Non esiste più il mondo così come lo conosciamo, le città come le viviamo, in The Warehouse il mondo al di fuori del Cloud non esiste praticamente più. Ad inventare tutto questo è stato Gibson Wells, che conosciamo arrivato agli ultimi giorni di vita a causa di una malattia che lo sta portando via velocemente. Gibson decide di raccontarsi sul web, in una sorta di Diario dove narra la nascita di qualcosa che poi è diventato enorme, mondiale. In Cloud  possono lavorare tutti: dai magazzinieri, agli spedizionieri, alla sicurezza, ogni ruolo contrassegnato da una maglia di colore diverso. Continua a leggere



Il cuore del polpo

Quella del piemontese Giovanni Ferrario è una vita piuttosto banale. Da ragazzo, al liceo, soffre la condizione della provincia e l’atteggiamento dei provinciali, compreso quello della madre, una donna invadente.

Giovanni soffre la sua condizione, la monotonia della sua esistenza  persino la sua prima cotta. Ferrario è il personaggio raccontato da Mariateresa Boffo in Il cuore del polpo ( Enrico Damiani Editore), che conosciamo attraverso la sua vita e le sue storie, le tre storie che come un polpo Giovanni avvolge, avviluppa e tiene strette. I tre cuori.

Chi sono le tre donne?  Julie, francese incontrata a sedici anni in vacanza, e poi la siciliana Carmela, avvocato, e  infine Bianca, moglie e madre del figlio di Giovanni,  Massimiliano.  Continua a leggere



Prima che il vento: gli anni ’60, Forte dei Marmi, e la storia di Andreana

Prima che il vento di Antonella Boralevi ( Baldini+Castoldi) ci riporta indietro nel tempo, nell’Italia che si sta per affacciare agli anni ’60. Cornice del romanzo è Forte dei Marmi, l’estate quella del 1959.

Andreana è una ragazza di buona famiglia, ha ventisei anni e ancora è single, quando al tempo un’età prevedeva matrimonio e magari figli. Lei invece è sola, e nella casa al mare, con i suoi genitori, si ritrova ad affrontare un luogo nuovo dove non conosce nessuno. All’inizio passa le giornate stesa sul lettino dei bagni, sotto la sua tenda o al sole, ad osservare le persone del posto, tutte sofisticate, tutte scintillanti, che vivono tra feste, lustrini, giri in barca e pranzi a base di champagne.

Un giorno le si avvicina una della compagnia dorata, Giovannella, e in quel momento tutto cambia. Andreana viene introdotta agli altri ragazzi, all’inizio la sua goffaggine e la sua timidezza le impediscono di fare amicizia, di farsi notare. Le sembra di essere un pesce fuor d’acqua, specie tra tutte le altre ragazze, bellissime e disinvolte, corteggiate dai giovani che le seguono come cagnolini e giocano con loro. Ad un tratto però Alberico, il più bello d tutti, si accorge di lei. Gli equilibri si rompono, e ad Andreana sembra di vivere in un sogno: un giovane bello, ricco, si è innamorato di lei. E la festa che la famiglia di Alberico usa dare alla fine dell’estate sarà senza dubbio il momento in cui lui annuncerà di volerla sposare. Andreana ne è certa. Continua a leggere