Un’imprecisa cosa felice è il bel titolo del bel romanzo d’esordio di Silvia Greco pubblicato da Hacca. Una storia originale che parla di personaggi eccentrici, che conducono vite bizzarre e che hanno subito perdite molto più bizzarre di loro.
Sono quelle morti assurde, che in un certo senso fanno anche ridere, perché portano con loro quel tanto di paradossale che fa pensare ad un macabro scherzo.
Siamo catapultati indietro nel tempo, negli anni ’90. Marta è raccontata in terza persona, Nino si racconta da solo. Marta ha già vissuto la sua strana esperienza con la morte: quella dell’adorata Marisa, moglie dello zio Ernesto,un tempo uomo di spettacolo dal discreto successo, oggi grande bevitore in sovrappeso ma con la voglia di riprovarci, tanto da partire per una nuova tournée sui palchi dei teatri italiani proprio l’entusiasta nipote, facendole promettere di riprendere gli studi universitari al ritorno. Continua a leggere