Una cosa per la quale mi odierai

Un giorno qualunque, tra le mura di casa, la madre di Erica le svela una verità che la colpirà profondamente: Una cosa per la quale mi odierai. Non è il suo sogno di andare a vivere con l’uomo che ama o un’imprudenza adolescenziale, ma la notizia di un tumore. Da quel momento, la vita di Erica cambia radicalmente, e il suo racconto, privo di enfasi e senza fronzoli, ci accompagna nel cammino di una figlia che affronta la malattia della madre con un’intensità che non ha bisogno di grandi parole.

Nella storia raccontata  da Erica Mou pubblicato da  Fandango Lucia, la madre, si affida a un diario per esorcizzare la paura e il dolore, lasciando a Erica e alla sua famiglia frammenti di pensieri, riflessioni intime e battaglie quotidiane.

Erica, oggi, trova il coraggio di leggere quelle parole mentre attraversa a sua volta un momento cruciale: la gravidanza. I nove mesi di malattia della madre si sovrappongono ai nove mesi che la porteranno a diventare madre, in un gioco di specchi tra perdita e nuova vita, tra dolore e speranza.

Attraverso questo scambio di voci, tenero e struggente, Erica riscopre la figura di Lucia, la sua Lusi, non solo come madre, ma come donna coraggiosa e fragile, capace di affrontare la malattia con dignità e compostezza. Il romanzo è una riflessione profonda sull’indissolubile legame tra genitori e figli, un viaggio interiore che tocca le corde più intime del cuore, facendo emergere memorie condivise da tutti noi, figli che impariamo a vivere anche senza la presenza fisica dei nostri genitori.

Con uno stile sobrio ma potente, Erica Mou ci regala una storia di famiglia che è anche un dono prezioso per tutti i lettori, lasciandoci entrare in una parte di vita che, nonostante il dolore, riesce a trasmettere una dolcezza inattesa e universale. Un romanzo che ci ricorda quanto siano delicate le memorie, quanto sia prezioso maneggiarle con cura, e quanto la vita, anche quando tutto sembra perdersi, continui a girare.

Erica Mou

Una cosa per la quale mi odierai

Fandango

Pagine: 194

Prezzo: 16,00 euro

L’inverno della lepre nera

In L’inverno della Lepre Nera, Angela Tognolini ci regala una storia che si snoda tra neve, ricordi e relazioni complicate.

Al centro c’è Nadia, una bambina di nove anni con una madre distante e un padre che esiste solo nei suoi ricordi sbiaditi. Ma questo romanzo, pubblicato da Bompiani, è più di una semplice narrazione familiare: è un ritratto di fragilità e resistenza, raccontato su due piani temporali che si intrecciano come i sentieri di montagna.

Da un lato, c’è il presente di Nadia e sua madre Rosa, che si rifugiano nella baita di zio Tone tra i silenzi della montagna, lontano da tutto. Qui, tra il gelo e il mistero della Lepre Nera, si dipanano i sentimenti inespressi e i dolori mai risolti di Rosa, donna segnata da un passato che la tiene prigioniera. La montagna diventa il teatro di una silenziosa lotta interiore, dove madre e figlia devono imparare a conoscersi davvero, e a sciogliere il gelo che grava sui loro cuori.

Quel fazzoletto color melanzana

Ci sono segreti che non si dissolvono mai del tutto, restano impigliati nella trama del passato, pronti a riaffiorare quando meno te lo aspetti.

Lara, con il cuore spezzato dalla morte improvvisa dei suoi genitori, torna nel paesino immaginario di Castel Cielo, un luogo che l’aveva vista crescere ma da cui si era distaccata.

E’ la storia raccontata dalla nipote di Andrea Camilleri, Arianna Mortelliti, in Quel fazzoletto color melanzana ( Mondadori), un giallo sui generis.

Ora, tra la polvere dei ricordi e i vecchi legami che si intrecciano, Lara scopre che il suo ritorno non sarà solo un addio, ma l’inizio di una resa dei conti con ciò che non ha mai voluto vedere.

Omicidio in cashmere

Adelaide Breda è una ragazza determinata: dopo aver detto no alla carriera di veterinaria come suo padre, si è buttata a capofitto nell’economia e ora lavora in una grande società di consulenza a Milano. D qui parte Omicidio in cashmere di Virginia Bramati, romanzo pubblicato d Giunti.

Quando ad Adelaide viene affidato il primo incarico da manager, una due diligence in un lanificio di Biella, sembra che finalmente la sua carriera stia decollando.

A Biella ci sono anche Elena e Irma, le sue prozie: due signore eccentriche che non solo la riempiono di biscotti al burro e manicaretti, ma la sommergono pure di liquori casalinghi e racconti bizzarri.

In famiglia tutto bene

Ci sono spesso delle pieghe nascoste nelle vite dei componenti di una famgilia, ma alcune volte sono più profonde di altre. Nel romanzo In famiglia tutto bene, la scrittrice Cinzia Pennati mette in luce quanto le apparenze possano ingannare.

Alma, la protagonista, vive un’esistenza apparentemente perfetta: è insegnante, ha un matrimonio ventennale con Albino, un marito medico di successo, due figli, una casa bella, un ruolo sociale rispettato.

Ma questa perfezione è solo di facciata. Alma ha sempre creduto che per avere una vita invidiabile bastasse essere una moglie devota e una madre rigorosa, seguendo le regole che la società le ha insegnato.

Questa sua convinzione inizia a sgretolarsi quando, un giorno, Albino parte per un convegno e non fa più ritorno. Alma si trova sola, senza risposte, con un vuoto enorme da riempire, non solo fisicamente ma emotivamente. Da quel momento, la sua vita prende una piega inaspettata, costringendola a rivedere non solo il suo matrimonio, ma anche i rapporti con i figli e la sua famiglia d’origine.

Un tranquillo weekend di omicidi

Un giallo che coniuga atmosfera di mistero e originalità, Un tranquillo weekend di omicidi di Dann McDorman, pubblicato da Piemme, è esattamente questo: un omaggio ai gialli alla Agatha Christie, con una storia ambientata nel West Heart Club, un esclusivo club di caccia immerso nei boschi dell’Upstate New York, un luogo di élite riservato a poche, ricchissime famiglie. In questo ambiente, lussuoso e isolato, i membri del club si ritrovano per cacciare, bere Martini e, naturalmente, nascondere i loro sporchi segreti.

Il punto di partenza di questo intricato gioco è la scoperta di un cadavere: una donna bellissima e controversa, ritrovata senza vita sulla riva del lago che circonda il club. Mentre una terribile tempesta isola il gruppo, impedendo ogni via di fuga, si scatena la caccia al colpevole. Tutti i presenti sono sospettati: uomini e donne dell’alta società, ricchi e potenti, ma tutti, senza eccezione, pieni di rancori, rivalità e segreti inconfessabili. McDorman disegna un microcosmo di tensione e sospetto, in cui ogni personaggio sembra avere un movente e dove le apparenze sono solo il velo sottile dietro cui si nascondono bugie e tradimenti.

Sulla pietra

L’atmosfera in Bretagna è carica di leggende e superstizioni, e quando il fantasma dello Zoppo torna a farsi vedere, sembra che le sciagure piovano come una maledizione antica. In questo contesto oscuro e inquietante, Fred Vargas riporta in scena Jean-Baptiste Adamsberg, il commissario svagato e visionario che i lettori hanno imparato ad amare. Sulla pietra ( Einaudi) porta il lettore in un labirinto di omicidi, rapimenti e misteri che si intrecciano tra loro.

I guardiacaccia Gaël Leuven viene ritrovato morto, ucciso da due precise coltellate. Tutti in paese lo conoscevano, e il sospetto cade subito su Josselin de Chateaubriand, un nobilastro eccentrico discendente del famoso Chateaubriand.

E così, Adamsberg viene richiamato in Bretagna per dipanare una matassa che sembra più intricata di quanto non appaia inizialmente. Come al solito, il commissario si perde in false piste, digressioni mentali e osservazioni che, a prima vista, paiono prive di nesso con l’indagine. Ma è proprio in queste deviazioni che si nasconde la forza di Adamsberg: il suo metodo apparentemente caotico, che si nutre di intuizioni improvvise e connessioni inaspettate, lo conduce sempre alla verità.

Sporca faccenda, mezzala Morettini

Sporca faccenda, mezzala Morettini, scritto a quattro mani da Marco Ferrari e Marino Magliani, ci trasporta in un’Argentina degli anni Sessanta, tra le polverose distese della pampa e le caotiche vie dei barrios di Buenos Aires.

Il protagonista, Diego Alvaro Menconi, un uomo dall’animo anarchico e romantico, si guadagna da vivere come mediatore calcistico, vendendo giocatori da una parte all’altra dell’Atlantico. A bordo di una Chevrolet d’epoca, guidata dall’inseparabile León, Menconi esplora il paese alla ricerca del prossimo affare calcistico, tra partite improvvisate nei deserti della Patagonia e scontri accesi sui campi arroventati dai Tropici.

Tuttavia, la sua routine da venditore di piedi viene sconvolta quando la vicina Alicia gli chiede di aiutarla a trovare il marito scomparso, Luis Pacifico Morettini, una mezzala un tempo promettente ma ormai sull’orlo del declino.

Donne di tipo 1

Cosa succede quando il pessimo umore diventa uno stile di vita?

Donne di tipo 1 di Roberta Casasole ( Feltrinelli)  ce lo mostra in modo esilarante, portandoci nel mondo di Giovanna J. Giò, una donna che vive in uno stato di costante irritazione, convinta di essere affetta da una “sindrome premestruale perenne” e decisa a farla riconoscere come una patologia invalidante. È un’eroina atipica, spietata e cinica, che, tra un colpo di sarcasmo e una frecciata velenosa, non risparmia nessuno – uomini, istituzioni, chiunque. Eppure, incredibilmente, piace a tanti, complice sicuramente la sua incredibile bellezza.

Giovanna, dottoranda mal pagata e frustrata, dedica buona parte della sua vita a scrivere lettere all’Inps nella speranza di ottenere un assegno che le permetta di abbandonare l’università, dove il suo nemico giurato, il professor Mazzetti, siede imperterrito nonostante sia vicino agli ottant’anni. Mazzetti, nella mente di Giovanna, è il simbolo di tutto ciò che non va nel mondo: un uomo ignorante, che non sa nulla, ma proprio nulla di John Fante, eppure attaccato alla sua cattedra come una cozza allo scoglio.

La piscina

Nell’atmosfera rarefatta del castello umbro dell’artista disinstallatore di fama mondiale Klaus Signori, tutto sembra preparato per una settimana di celebrazioni all’insegna dell’arte e dell’opulenza, ma sin dalle prime pagine de La piscina di Giacomo Papi ( Feltrinelli), si avverte che qualcosa è destinato ad andare terribilmente storto.

La morte del famoso artista, ritrovato congelato in cantina, innesca una serie di eventi che stravolgono i ruoli tradizionali, ribaltando le aspettative e facendo emergere tensioni a lungo sopite. La trama, avvincente e ricca di colpi di scena, si dipana tra personaggi memorabili: dai nipoti Lucrezio e Laudomia, frementi di accaparrarsi l’eredità, fino ai domestici che, dopo anni di servitù, si ritrovano per un bizzarro capovolgimento a comandare i loro padroni.

Ciò che rende speciale questo romanzo è la capacità dell’autore  di mescolare il giallo classico con una pungente satira sociale.