La scelta #Childfree di Michela ( e di tante donne ). Non chiedetelo più!

Sarebbe senza dubbio più facile, quando  sei donna e raggiungi i quarant’anni o giù di lì e non hai figli ( anche se ha un compagno), dire a tutti che non puoi averne. Probabilmente tutti ti guarderebbero dispiaciuti, ma alla fine la cosa si fermerebbe lì. Invece quando dici alle persone che di figli tu non ne vuoi, ancora oggi vieni guardata un po’ di traverso, come se fosse una cosa anormale, come se non fosse possibile, per una donna, non arrivare mai al punto della propria vita in cui procreare è l’unica cosa importante da fare. Perché non vuoi figli??!

Michela Andreozzi, regista, attrice e autrice, racconta tutto questo, con tono ironico e divertente in Non me lo chiedete più, libro edito HarperCollins. #Childfree è l’hashtag giusto. La libertà di non volere figli e non sentirsi in colpa il succo del discorso.

Andreozzi è stata sposata, ha pensato di avere figli, ci ha anche provato con l’ex marito, ma non sono arrivati. E lei ha deciso che le andava bene in questo modo, perché tutto sommato avere un figlio non rappresenta per lei una priorità, perché per quanto i pargoli diano amore e soddisfazioni, non sono la via per far andar meglio la propria vita, specie se la propria vita va benissimo così com’è.

Ma non è sempre  facile spiegarlo agli altri, alla famiglia, alle madri che aspettano con ansia di diventare nonne e ti raccontano di tua cugina che aspetta il secondo, e alla cugina che aspetta il secondo, alla madre della cugina, alias tua zia, che sta per diventare nonna per la seconda volta,  così via, che non devono dispiacersi.

Puoi avere un fidanzato o un marito ed essere cosciente che già quella è una famiglia, puoi avere un lavoro a quale dedichi la vita perché hai voglia di farlo, puoi viaggiare intorno al mondo senza preoccuparti di pannolini, giocattoli, ciucci, pianti, mal di pancia, denti che spuntano, pianti. Puoi essere felice senza figli.

Ma il bello di questo libro  è che Michela Andreozzi non vuole fare la morale, non vuole insegnare nulla a nessuno, non vuole dire che la vita è più bella senza bambini. Il fatto di non avere a che fare con denti, mal di pancia, pianti, non vuol dire che si stia meglio. Perché certamente i bambini sorridono, ti amano, ti divertono, ti danno tanto.

Non c’è una via giusta e una sbagliata.

E’ che ognuno sceglie la sua.

Quella che ritiene più giusta. E nella via che si ritiene più giusta, essere #Childfree è una via che va benissimo, anche se la società, ancora oggi, nel 2018, sembra non vederla in questo modo, e se fai questa scelta i giudizi arrivano, i confronti con le altre donne anche. Ci sono donne che vogliono tre/quattro figli, ci sono donne che sono #Childfree perché non possono averne e questo è un altro ( spesso doloroso) discorso. Ma la libertà di scelta, la libertà di dire “no grazie, sto bene così” è qualcosa a cui ancora non ci si abitua.

Il libro di Andreozzi affronta un tema che ha molto di serio a ben vedere, ma lo fa in maniera divertente, leggera, a tratti comica.  Perché le scelte consapevoli che uno fa sapendo di poterle fare, in un mondo in cui non sempre si può scegliere, sono giuste.

Michela Andreozzi

Non me lo chiedete più

HarperCollins

Pagine; 181

Prezzo: 18,00 euro