La famiglia è ancora qui

Lisa Jewell, autrice londinese nota per i suoi avvincenti noir, torna in libreria con La famiglia è ancora qui,  pubblicato in Italia da Neri Pozza.

Questo thriller riprende i personaggi de La famiglia del piano di sopra, sviluppando una trama a orologeria che culmina in una verità sorprendente e mai prevedibile.

La storia si apre nel 2019, con l’ispettore Samuel Owusu che riceve una chiamata alle prime luci dell’alba. Sulle rive fangose del Tamigi è stato ritrovato un sacco nero contenente resti umani. Gli accertamenti della Scientifica collegano i resti a un vecchio caso irrisolto: tre persone, marito, moglie e un terzo uomo, erano stati trovati morti, allineati come in un rituale, nella cucina della loro elegante casa di Chelsea. Al piano di sopra, una bimba di pochi mesi piangeva, mentre i due figli adolescenti della coppia erano scomparsi nel nulla. Questo cold case era rimasto senza sbocchi, segnato da profili di DNA ignoti e le inquietanti ombre di una setta, un triplice suicidio mai confermato e una duplice scomparsa.

Una morte onorevole

Torna in libreria il Commissario Luca Botero, alias l’Amish, personaggio nato dalla penna di Paolo Roversi, con una nuova indagine intitolata Una morte onorevole ( Mondadori).

Botero è un personaggio affascinante e unico nel suo genere per il suo approccio investigativo decisamente retrò, senza cellulari e computer, ma con una memoria eidetica e una mente deduttiva brillante che rinuncia consapevolmente alla tecnologia moderna, preferendo affidarsi a un mix di osservazione, inferenze e attenzione alla prossemica, proprio come un detective d’altri tempi.

La trama si sviluppa nella Milano  post-Expo del 2015, con il lussuoso Savoy come teatro del crimine. Qui, l’onorevole Vincenzo Greco viene trovato morto durante una celebrazione legata alla fine dell’EXPO e al progetto della nuova tangenziale est esterna di Milano, la TEEM.

Cambio vita, vado al sud

Vivere in una città frenetica come Milano, immersi nel lavoro e nel traffico cittadino può andare bene, o forse no. Bisogna prendere le misure, decidere cosa è meglio per noi. Andare a vivere al sud, dove la vita è più calma e probabilmente salutare, può rappresentare una soluzione, certo, ma  bisogna prendere una decisione non da poco, e come in tutte le cose, anche avere u n pizzico di fortuna.

Un cambio così radicale l’ha fatto Alessandro Brunello, noto per il suo passato come comico e autore per Zelig, Rai 2, Radio 105 e come pioniere del crowdfunding. Brunello, a quarantasei anni, decide di abbandonare la frenetica vita milanese per trasferirsi in Puglia, alla ricerca di una felicità autentica e duratura. E ci racconta tutto in Cambio vita, vado al sud – diventare terroni e vivere felici.

Il libro, pubblicato da Salani,  inizia con una riflessione sulla malinconia tipica della fine delle vacanze estive, un sentimento che l’autore confessa di non provare più dopo aver cambiato radicalmente la sua vita. La narrazione di Brunello è impregnata di ironia e introspezione, rendendo il lettore partecipe del suo percorso di riscoperta e rinascita. L’idea centrale del libro è che lo stile di vita di ciascuno di noi è una scelta personale, spesso archiviata tra i pensieri semplici che sorprendentemente riaffiorano, ma che raramente vengono seguiti fino in fondo.

Elegante da morire

Che risate nel cinico mondo pieno di lustrini della moda raccontato da Renata Molho, giornalista al suo primo romanzo. Elegante da morire ( Baldini+Castoldi).

La scena non può che aprirsi a Milano: Madame JesaisTou ( alisas Gaetana Pizzuti), nota direttrice di altrettanto famosa rivista, viene trovata morta nel bagno di un esclusivo locale, uccisa con uno stiletto.  Gli invitati alla festa scambiano la scena con il sangue che fa pendant con i capelli rossi della vittima  per una performance artistica, riflettendo il cinismo e la superficialità dell’ambiente. Solo l’addetta alle pulizie, estranea a quel mondo, capisce la verità il giorno dopo. Molho crea personaggi dai nomi evocativi come Madame Jasais Tout, Only Money, Ernesto J’Adore e Gabrielle Levent Contraire, ognuno rappresentante diverse dinamiche e ipocrisie della moda.

La quarta compagna

Nei primi del Novecento a Milano, Ada, figlia giovanissima di un ristoratore socialista, si ritrova immersa nelle lotte politiche. La sua vita è scandita dalle manifestazioni e dalla gestione della famiglia, appartenendo alla classe operaia e sognando un futuro più giusto che corregga le ingiustizie intorno a lei. Frequenta i capi del partito comunista clandestino, ma sente di non avere molto in comune con loro: istruiti, borghesi e prevalentemente maschi, la interpellano solo per conoscere la “voce del popolo”. Questa è la storia raccontata da Orsola Severini in La quarta compagna ( Fandango Libri).

Nei primi anni del regime fascista, Ada collabora alla diffusione dell’Unità a Milano e raccoglie fondi per il Partito Comunista. Tuttavia, nel 1927, la sua vita subisce un drammatico cambiamento. Viene seguita, la sua casa perquisita, il padre minacciato, e lei condotta verso un luogo sconosciuto. Imprigionata e sottoposta a indicibili torture, Ada è in balia di un potere oppressivo e violento. Dopo anni di abusi, viene interrogata dallo stesso giudice istruttore del processo contro Gramsci, che le offre uno spiraglio (forse): un modo, per quanto doloroso, per evitare un processo politico come nemica dello Stato.

Ispirato a una storia vera, La Quarta Compagna di Orsola Severini rende omaggio alle tante donne combattenti italiane che, durante il regime fascista e per tutto il secolo scorso, hanno lottato per difendere il proprio senso di giustizia, spesso a costo di perdere tutto ciò che avevano.

Un racconto che ci riporta alle radici della lotta per un mondo più giusto, sottolineando il coraggio e la determinazione di queste donne. Con una scrittura coinvolgente, Severini dipinge un quadro vivido e commovente della vita di Ada, mettendo in luce le sfide e i sacrifici di chi ha combattuto per la libertà e l’uguaglianza. Questo romanzo è un tributo potente e necessario alla memoria delle donne che hanno fatto la storia, ma che spesso sono rimaste nell’ombra.

Orsola Severini

La quarta compagna

Fandango Libri

Pagine: 171

Prezzo: 16,00 euro

Giochi di ruolo

Nel nuovo romanzo di Gabriella Genisi, Giochi di ruolo (Marsilio,), ci troviamo immersi in un’indagine intricata condotta dall’affascinante  vicequestore Giancarlo Caruso.

Gli appassionati lettori di Genisi conoscono questa figura, legata a Lolita Lobosco, la protagonista iconica dell’autrice, e infatti si tratta di uno spin-off. E sebbene Lolita non sia al centro della scena, la sua presenza aleggia come una guida spirituale e un mentore nei momenti più critici per Caruso.

Caruso, siciliano dal fascino irresistibile, ha accettato il ruolo di primo dirigente presso il commissariato di Manfredonia per sfuggire al dolore della sua rottura con Lolita.

La storia comincia con l’esplosione della sua auto che causa la morte del suo amato cane Buck, e si complicano quando a Siponto,  all’interno di una villa, una donna trova il corpo senza vita del fidanzato, Savino Vitulano. Il decesso è sospetto, vicino al cadavere tracce di Fentanyl.