Ci sono vite che sono romanzi. Bisogna solo scriverle, portarle sulla carta. Questo ha fatto Paolo Milone, psichiatra genovese che ha lavorato in un Centro di studio mentale e poi in un reparto di Psichiatria d’urgenza, che ha da poco pubblicato con Einaudi L’arte di legare le persone.
L’arte di legare le persone è appunto la vita di Milone, raccontata attraverso i suoi pazienti, un libro senza sequenza temporale, una narrazione tramite frasi brevi, concise, che trasmettono tutta la gravità di un lavoro come quello dello psichiatra, che quotidianamente si rapporta con i problemi della gente e non sempre riesce a salvare chi proprio non ce la fa più. Con dosi d’ironia necessaria, l’autore racconta di come il suo mestiere lo tenesse occupato ventiquattro ore al giorno, tra visite, TSO, telefonate. E quando aveva un giorno libero, Milone aveva tempo di ascoltare i problemi dei suoi amici.
Un lavoro, una vita.
Leggendo il libro ci ritroviamo insieme allo psichiatra tra i corridoi dell’ospedale, nel reparto 77, nelle case delle persone che non vogliono farsi ricoverare, con coloro che vogliono farsi ricoverare a tutti i costi, tra tremende urla e silenzi che gridano anche di più.
Alcuni pazienti hanno segnato maggiormente Milone, c’è sempre qualcuno che ti rimane appiccicato nella vita: qui ad esempio c’è Lucrezia, la cui storia non può non colpire, o Chiara, brevemente raccontata ma che lascia un’impronta importante. Ci sono i depressi, gli euforici. C’è sempre, purtroppo il primo paziente che si toglie la vita. C’è un’umanità completa, perché probabilmente, l’intero lavoro di Milone potrebbe stare in un solo condominio.
Questo libro è unico, e se le persone sono tutte protagoniste, la città che le ospita, Genova, non è da meno, nel suo affresco di vicoli e mare in cui lo scrittore si perde e si ritrova.
Tutti hanno un loro modo di esprimere il proprio stato d’animo, e non è mai facile.
Paolo Milone
L’arte di legare le persone
Einaudi
Pagine: 191
Prezzo: 18,50 euro