Io e Rhett

Un gatto, una pandemia, la decisione di licenziarsi e aprire la partita IVA. E la vita cambia.

E’ quanto accaduto a Chiara Moscardelli, che alla soglia dei cinquant’anni ha rivoluzionato la sua esistenza partendo da se stessa. Perché è l’unico modo per farlo.

In Io e Rhett, pubblicato da Sperling&Kupfer, Moscardelli racconta di sé e del suo gatto, entrato nella sua casa e nella sua vita un pomeriggio di fine gennaio 2020. Otto anni e dodici chili, Rhett à stato il felino, che, dotato di parola, ha rivoluzionato il modo di pensare e di vivere di Chiara.

Doveva essere solo per qualche giorno, invece Rhett è rimasto con l’autrice sino alla fine delle sue numerose vite. Poco dopo il suo arrivo è arrivato anche il Covid, di conseguenza il lockdown. Un momento di grande angoscia per tutti, anche per Chiara, che si era appena licenziata da un posto fisso in un Ufficio Stampa per intraprendere la carriera di libera professionista, con tutte le paure del posto precario.

Eppure quel periodo ha rappresentato la svolta. Complice Rhett, che nella testa della protagonista di questa storia ha avuto un peso importantissimo. Basta pigiami, basta divano, basta compiangersi e soprattutto imparare ad amarsi per quello che si è: Moscardelli si è rimboccata le maniche, è dimagrita, ha intrapreso lezioni di fitness via web, si è data da fare per lavorare e alla fine ha avuto ragione, su tutto, anche se non sono mancati grandi momenti di sconforto. Nessun fidanzato ma la menopausa scambiata per una gravidanza, e svariati altri episodi difficili per chiunque.

Ma quello che ha insegnato Rhett a Chiara è che non bisogna contare gli anni che passano, ma viverli, non bisogna inseguire la felicità a tutti i costi ma godere di ciò che si ha già, imparare a volersi bene senza dar peso al giudizio degli altri.

Non è facile, ma piano piano si può.

Così nella vita di Chiara è arrivata la televisione in qualità di opinionista, è arrivata la leggerezza di non prendere il lavoro sempre e solo seriamente con conseguente stress, e sono arrivati i tatuaggi. Si, i tatuaggi, quelli che secondo sua madre si fanno solo prostitute e galeotti. Da Cenerentola, passando per Crudelia Demon, non è ancora finita.

Rhett è stato ben più di un gatto: certo ci sono stati i classici problemi con le unghie fatte sul divano, la sportina, le palline dell’albero di Natale dimezzate, ma la presenza di Rhett ha rappresentato molto di più. E non importa che parlasse davvero o solo nella testa di Moscardelli, forse senza di lui molte cose sarebbero rimaste irrimediabilmente uguali.

Nato dai post social di Chiara Moscardelli che ha riportato la sua vita con un gatto a cui ha dovuto dire dolorosamente addio, è nato un libro divertente e ironico come la sua autrice, ma anche molto istruttivo. Consideriamo l’idea di prendere un gatto come Mental coach.

Chiara Moscardelli

Io e Rhett

Sperling & Kupfer

Pagine: 227

Prezzo: 18,90 euro