Lizzie, la musa dei Preraffaelliti

Anche chi non si intende di arte conosce il dpinto del Preraffaellita John Everett Millais intitolato Ofelia. La tela vede la donna  narrata dalla Regina Gertrude nel IV atto dell’Amleto senza più vita, immersa nell’acqua, con i suoi capelli rossi che si espandono , circondata dall’erba e dai fiori, gli abiti rigonfi.

Ma chi è la donna del dipinto in realtà? Elizabeth Siddal, musa ispiratrice dei pittori preraffaelliti, associazione artistica nata in Gran Bretagna nel 1848. La vita della Siddal è raccontata da Lucinda Hawksley in Lizzie Siddal Il volto dei Preraffaelliti, un libro del 2004 oggi riproposto dalla casa editrice Odoya con traduzione di Margherita Ciavarretti e Anna Scopano.

La vita di Lizzie, scopriamo, era legata a quella di svariati pittori, e specialmente a quella del capostipite del movimento, Dante Gabriel Rossetti.

Leggenda vuole che Millais, per realizzare l’Ofelia, abbia passato molto tempo  sulle rive del fiume Hogsmill, nel Surrey, per studiare la natura nei minimi dettagli, e abbia costretto Lizzie a stare per ore e ore immersa in una vasca da bagno per rendere perfettamente reaistica la scena. Il dipinto fece sì della Siddal una donna famosa, ma le procurò anche notevoli problemi di salute da cui non si riprese mai. Continua a leggere



I ribelli degli stadi.

In Italia il calcio è lo sport più seguito, quello per cui migliaia di persone ogni domenica ( o qualsiasi altro giorno si giochi) si riuniscono per dar vita a cori, voci, colori. Tutto per supportare  la propria maglia, la squadra che si è scelta per la vita qualsiasi cosa accada. Ogni tifoseria ha la sua “curva”, così viene definita la zona più “calda” dello stadio, quella frequentata da tifoseria organizzata, dagli ultras. Quella che ogni tanto può smettere di essere un supporto diventando un problema.

I ribelli degli stadi, libro di Pierluigi Spagnolo, giornalista della Gazzetta dello Sport, (non a caso il quotidiano più letto nel nostro paese) parla di questi tifosi, nel bene e nel male.

Spagnolo in questo saggio racconta la storia delle tifoserie, di quello che c’è di bello e di quello che c’è e c’è stato di brutto, di episodi da condannare e di quelli che invece non lo sono. Continua a leggere