Un viaggio che parte dalla Liguria e dal mare di Genova. Un cammino lungo e difficile per Zambo e Tobia, il cane che era di suo padre, o meglio, che aveva scelto suo padre come padrone e per cui lui prova forse affetto, non amore, per riportare in Maremma, in un podere sul Monte Labbro che il padre gli ha lasciato, una pistola appartenuta a quel genitore ormai non più in vita.
Questa è la storia raccontata da Matteo Caccia in Il silenzio coprì le sue tracce, che esce oggi per la casa editrice Baldini&Castoldi.
L’autore, autore e conduttore radiofonico che di storie ne ha raccolte molte, per mestiere e per passione, ci parla di Pietro Zambelli, Zambo appunto, dell’allontanamento dalla città per addentrarsi nella natura, quella più dura, selvaggia, quella popolata dai lupi. Continua a leggere