Scrivimi dal confine

1960, inverno gelido: è in questo momento che Aimée affronta per la prima volta un viaggio in treno completamente sola.

Dall’Italia sta andando nella Repubblica Democratica Tedesca. Osservare il paesaggio attraverso il finestrino la porta indietro nel tempo, al lungo viaggio che aveva intrapreso quando aveva cinque anni per lasciare Parigi alla volta dell’Italia, la terra natìa del padre, per scappare dalla guerra, per quanto possibile. Ma il destino poi le aveva riservato altro. Questa storia inizia così, e si tratta del romanzo di Luca Saltini Scrivimi dal confine ( Piemme).

Anche allora, nel 1915, il viaggio era stato lungo e sfiancante, durato tutta la notte nell’incertezza di quello che li avrebbe accolti, del futuro, senza dimenticare la precarietà del presente.

Però allora c’era la madre di Aimée, che con una semplice carezza sapeva fugare i dubbi e mandare via ogni paura,  mentre oggi lei si trova da sola, e nessuno conosce il vero motivo di questo viaggio verso la Germania, nessuno sa che sta mentendo per raggiungere una parte di mondo preclusa agli occidentali.

La verità è che la  menzogna potrebbe costarle la galera, se non  peggio. Per non cedere alla paura, ripercorre tutto il cammino che l’ha condotta a quel preciso momento, su quel treno, con i documenti falsi nella borsa: un garbuglio inestricabile di gioie e dolori che l’hanno portata lì, nell’attesa di compiere fino in fondo il proprio destino.

Luca Saltini

Scrivimi dal confine

Piemme

Pagine: 342

Prezzo: 19,00 euro

 

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