Primadonna – Novelle per Eleonora Duse

Un’opera che celebra una donna indimenticabile, Primadonna – Novelle per Eleonora Duse è stato scritto  da Maria Pia Pagani, Ricercatrice in Discipline dello Spettacolo all’Università degli Studi di Napoli “Federico II,  e pubblicata da Bibliotheka. Il libro rende omaggio a Eleonora Duse, una delle più grandi attrici teatrali di tutti i tempi, attraverso una raccolta di novelle scritte da vari autori italiani, che celebrano la sua vita e il suo impatto sulla cultura teatrale e letteraria. Eleonora Duse, acclamata come “la più grande attrice del mondo”, è un simbolo del teatro moderno. La sua carriera, che ha attraversato periodi di… Continua a leggere


Le sette donne di Jamie Spellman

E’ da poco uscito in libreria l’esordio letterario di Rose Wilding, scrittrice di Manchester. Il titolo è Le sette donne di Jamie Spellman, e con questa storia l’autrice  ci catapulta in una intricata trama di mistero e vendetta.Pubblicato per Marsilio Editori nella Collana Farfalle, questo avvincente giallo promette di tenere i lettori incollati alle pagine fino all’ultima riga. Il romanzo si apre nel cuore della notte del 31 dicembre, in una squallida stanza d’albergo alla periferia di Newcastle, dove sette donne si trovano di fronte al cadavere insanguinato di Jamie Spellman. o meglio, davanti alla sua testa Ognuna di loro… Continua a leggere


Ne uccide più la lingua

Valeria Fonte, classe 1998, è molto attiva nella lotta contro le discriminazioni, e tra le tante cose che fa in proposito, ha  pubblicato con DeAgostini Ne uccide più la lingua, Smontare e contestare la discriminazione di genere che passa per le parole.

Capita di frequente alle donne di sentirsi dire frasi come “Cerca di passarci sopra, dai. Non dovevi vestirti così. Potevi dire no. Lo stupro è un’altra cosa. Perché non hai denunciato? “

Parole a cui le ragazze, secondo molti, dovrebbero abituarsi senza lamentarsi troppo, perché sono così comuni e quotidiane che non stupiscono più. Continua a leggere



Tra la perfezione di villette e giardini curati: matrimoni, tradimenti e ( forse ) divorzi.

Nei sobborghi  delle grandi città sembra non succedere mai nulla di interessante.

 Villette con giardino ben curato, bambini che possono giocare tranquillamente in mezzo alla strada, vicini che si conoscono e si frequentano e si vogliono bene. Ma se una serie tv come Desperate Housewives ci ha insegnato qualcosa, Toni Jordan, scrittrice vincitrice dell’Indie Award per due volte, sottolinea che non è tutto semplice e pacifico come sembra. E soprattutto di noia non c’è nemmeno l’ombra.

Il suo ultimo romanzo, Questo minuscolo, inutile cuore, uscito in Italia con la casa editrice Marsilio, è infatti una storia tragicomica di intrecci amorosi, matrimoni, tradimenti e divorzi. Continua a leggere



Cosa è accaduto al Barbizon Hotel di New York nel 1952?

Nel 1952 a New York il Barbizon Hotel era abitato da giovani ragazze lavoratrici, i piani erano suddivisi per professione, e uno era dedicato alle modelle, le cosiddette bambole. Tra loro, per mancanza di stanze negli altri piani, si ritrovava Darby McLaughlin, arrivata in città dall’Ohio per frequentare la scuola per segretarie d’azienda. Darby era timida, impaurita dalla metropoli, si sentiva sola e così distante dalle inquiline dalle gambe da fenicottero, coinvolte nella mondanità e strizzate  dentro  abiti sgargianti ed elegantissimi. 

Il libro che narra tutto questo è La casa delle bambole di Fiona Davis, in uscita oggi per HarperCollins.  Ma quella sopracitata è solo una parte della storia, perché la scrittrice ci porta subito dopo ai giorni nostri, nel 2016. Continua a leggere



Saremmo arrivati sulla luna senza le ragazze raccontate da Margot Lee Shetterly?

E’ il 1943 quando sulle pagine del Daily Mail appare un annuncio di ricerca di personale.

Gli impiegati di sesso maschile della NASA ( allora NACA) sono infatti impegnati in guerra, perciò l’industria aeronautica è alla ricerca di ragazze in grado di svolgere compiti di calcolatrici, assistenti tecniche e matematiche.

Pochi lo sanno, ma se John Glenn ha orbitato intorno alla terra e Armstrong ha messo piede sulla luna il merito va anche ad alcune delle ragazze che nel 1943 hanno risposto all’annuncio e hanno trovato lavoro, iniziato come temporaneo in attesa della fine della guerra. Donne afroamericane, per l’esattezza. Le donne che Margot Lee Shetterly ha raccontato nel suo libro  Il diritto di contare ( Hidden Figures il titolo originale), uscito in Italia grazie alla Casa editrice Harper Collins, che ha dato poi vita  all’omonimo film di successo di Theodore Melfi  interpretato da Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monáe, Kevin Costner e Kirsten Dunst ( in uscita in Italia l’8 marzo, giorno della Festa della donna).

La Shetterly ha portato avanti un’incredibile ricerca riguardo alla storia di Dorothy Vaughan, Mary Jackson, Katherine Johnsn e Christine Darden, che hanno lasciato il lavoro da insegnanti, la famiglia e tutto ciò che è sempre stato il loro mondo per trasferirsi a Hampton, in Virginia, ed entrare nel Langley Memorial Aeronautical Laboratory. Continua a leggere



Ce la farà la Signora Bennet a far sposare dei milionari alle sue figlie?

come-sposare-un-milionarioUna versione contemporanea di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, Come
sposare un milionario
di Curtis Sittenfeld, collaboratrice del New York Times e autrice di bestseller americana , è un romanzo coinvolgente, divertente, romantico.

I signori Bennet vivono a Cincinnati e hanno cinque figlie, tutte irrimediabilmente nubili.

Ma se il Signor Bennet ritiene che il matrimonio sia sopravvalutato, la Signora Bennet non vede l’ora di accasare le sue ragazze, e per questo organizza appuntamenti, cene, incontri. In linea di massima tutti improbabili, e certamente senza successo. Continua a leggere



Lo stressante scintillìo di Park Avenue.

nella-giungla-di-park-avenueSe vivi a New York sai bene che ci sono dei confini, tra quartiere e quartiere, totalmente invalicabili. E sai anche come si comportano le persone che vivono nelle varie zone della città, soprattutto che queste persone non si incontreranno mai, o se si incontreranno sarà una lotta di sguardi.

Se però non sapete tutto ciò potete impararlo dal libro di Wednesday Martin intitolato Nella giungla di Park Avenue ( BookMe ): un vero e proprio studio antropologico, romanzato, sull’ Upper East Side, la zona più ricca e influente di New York.

Basandosi sull’esperienza personale, la Martin racconta il comportamento degli abitanti di questo quartiere affiancandoli più volte ai primati, al comportamento delle scimmie.

Wednesday abitava nel Greenwich Village con il marito. Quando si sono resi conto di aspettare il primo figlio hanno deciso di traslocare nell’Upper East Side, ma la scrittrice americana non sapeva  con esattezza cosa l’aspettava:  famiglie ricchissime, appartamenti dove non è possibile entrare previa approvazione di autorevoli condomini, scuole elitarie in cui iscrivere i propri bambini ancora prima che nascano, e madri. Madri agguerritissime su tacchi a spillo logicamente firmati, con borse care quanto un attico, con autisti privati, pronte a guardarti sino all’incenerimento se non fai parte della loro cerchia. Continua a leggere



Una pasticciera in fuga dalla grande città. O da un piccolo paese?

Ricettario amoroso di una pasticciera in fugaPasta frolla,  burro, zucchero, mele e un po’ di romanticismo sono gli ingredienti di Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga, romanzo di Luise Miller, americana che nella vita è veramente una pasticciera. E una scrittrice, ovviamente.

Il libro, pubblicato da Sonzogno, inizia con un incendio all’esclusivo Emerson Club di Boston. Causa delle fiamme è il dolce flambé della pasticciera Olivia Rawlings, che lei stessa ha fatto cadere, rovinando così non solo la sala in cui si stavano festeggiando i centocinquant’anni del circolo, ma anche la sua carriera.

In quel momento Olivia decide di scappare dalla città per rifugiarsi a Guthrie, sperduto paesino nel Vermont, a casa dell’amica Hannah. Continua a leggere



La libertà di scegliere di essere Zitelle.

zitelle-1Zitella. Una parola che anticamente si utilizzava parlando di  una giovane ragazza in età da marito, nel corso del tempo ha preso un’accezione negativa, per parlare delle donne che, contrariamente a quanto la società vorrebbe, non si sono mai sposate, o  meglio, non sono mai riuscite a sposarsi.  Quelle donne che, secondo molti,  vivendo sole per la vita, si danno alla compagnia dei gatti, diventando, oltre che zitelle, gattare. Queste donne sono le protagoniste di  Kate Bolick, autrice di un libro autobiografico che come titolo porta proprio questo: Zitelle – Il bello di vivere per conto proprio.

 Il romanzo è nato in seguito ad un suo articolo per The Atlantic in cui dichiarava di preferire una vita da single ad un matrimonio mediocre. Il pezzo ha avuto così tanto successo che la Bolick ha approfondito, in  trecentotre pagine che sono diventate un caso editoriale, la questione. Continua a leggere