Il silenzio della collina

Le difficili relazioni familiari, gli screzi  e gli abbandoni portano a silenzi che possono durare per sempre, alcuni rapporti rovinati non si aggiustano più. Ma c’è chi dice che non è mai troppo tardi, anche se quel tardi significa ritrovare qualcuno in punto di morte.

Domenico Boschis, il protagonista de Il silenzio della collina di Alessandro Perissinotto ( Mondadori) , sa cosa significa non avere più rapporti con un familiare, in questo caso il padre Bartolomeo, un uomo dispotico, a tratti violento, specie con la madre di Domenico, famoso attore di fiction che ha abbandonato la langa nei pressi di Alba, quella amata da Pavese e Fenoglio, dove ancora vive suo papà, per andare prima a Torino con la madre e il suo compagno, e poi a Roma.

Quando Domenico viene a sapere che il genitore è ricoverato in un Hospice, oramai  giunto agli ultimi giorni di vita a causa di un tumore al cervello, decide di partire e andare a trovarlo. Non sapeva nulla Domenico, non che fosse malato, figuriamoci il fatto che oramai le sue ore fossero contate.

Quando arriva nelle Langhe trova un uomo ridotto pelle e ossa, incapace di parlare bene, ma a tratti ancora lucido: riesce così  a fargli domande sul loro passato, quando ancora erano davvero padre e figlio, gli fa mangiare il gelato di cui è ghiotto, ma ogni volta la faccia del padre assume, tutto ad un tratto, un’espressione di terrore, profondo terrore, e le uniche parole che riesce a dire solo “la ragazza”. Continua a leggere



L’ultimo ballo di Kerry

Una zona tranquilla Saddle River, nel New Jersey:  tante villette, persone per bene, un vicinato che si conosce, con cui si fa amicizia, a cui si fanno e si ricevono favori. Sembra un quadretto perfetto, e invece, come in tutti i quadretti apparentemente perfetti, ci sono delle crepe che non si possono cancellare.  Questa è la storia raccontata da Mary Higgins Clark in L’ultimo ballo ( Sperling&Kupfer ). 

Poco prima di tornare a casa dai suoi genitori per iniziare un nuovo impiego  come consulente scolastica,  Aline Dowling  riceve un sms dalla sorella minore Kerry, che ha appena terminato il Liceo in cui lei lavorerà: “c’ è una cosa molto importante di cui ti devo parlare!“. Ma Aline non saprà mai d cosa si tratta, perché la mattina seguente Kerry viene trovata morta nella piscina del giardino di casa. Non è annegata, è stata uccisa da qualcuno che l’ha colpita con una mazza da golf del padre.

Incaricato delle indagini è Michael Wilson. I genitori di Aline e Kerry sono ovviamente sconvolti, specie la madre, che punta subito il dito verso Adam, il fidanzato della figlia diciottenne, che secondo molti testimoni aveva litigato furiosamente con lei proprio la sera dell’omicidio, durante una festa che Kerry aveva dato a casa sua. Molte le tracce, molti gli indizi che portano a lui. Continua a leggere



Due spari all’alba nella quiete di Pescallo. Il ritorno di Steno Molteni

Dopo Il caso Kellan, Steno Molteni, il giovane giornalista di cronaca nera nato dalla penna dello scrittore Franco Vanni  che vive in un albergo milanese, torna per seguire un nuovo caso in La regola del lupo ( Badini+Castoldi).

Una mattina all’alba, nella quiete di Pescallo, borgo di Bellagio, terra natia di Steno, si sentono due colpi di pistola. Sull’acqua tranquilla del lago, dove ci sono solo un pescatore e una barca a vela, avviene un omicidio.

A morire è Filippo Corti, detto da sempre  il filippino perchè figlio di una domestica, trovato sul tender della barca a vela con un colpo di pistola in testa. Ad indagare sul’accaduto Salvatore Cinà, Maresciallo dei Carabinieri di Bellagio e padre del miglior amico di Steno, meglio conosciuto come Scimmia.

Steno naturalmente non può fare a meno di interessarsi al caso, e infatti viene mandato dal giornale per cui lavora a seguire la vicenda. Continua a leggere



Che fine ha fatto Annabelle?

Ci sono piccoli centri in cui sembra che la vita non scorra mai, in cui nulla di interessante accade, in cui solo apparentemente si vive in tranquillità, perché molto spesso invece proprio in questi centri le persone non sanno come trovare svaghi, rischiando di dare svolte negative alla propria vita. Tra le foreste svedesi ci sono luoghi così, uno si chiama Gullspang, ed è raccontato da chi ci è nata, la scrittrice Lina Bengtsdotter, che qui ha ambientato il suo giallo intitolato Annabelle ( DeA Planeta).

Annabelle, appena diciassettenne, una sera svanisce nel nulla. Continua a leggere



Torna il Commissario Balistreri, con una storia che arriva da molto lontano

E’ tornato il Commissario Balistreri. Grazie alla penna di Roberto Costantini, ingegnere con il pallino del thriller, ritroviamo Michele, Mike, in un’avventura che lascia come sempre sorpresi, senza fiato, con la voglia di leggere cinquecentonovantasette pagine in un colpo solo. Da molto lontano, il nuovo romanzo edito come sempre Marsilio, narra di una storia che arriva dal 1990, anno dei Mondiali di calcio italiani,l ‘anno dell’Italia che perde, delll’Argentina del tanto amato dai napoletani Diego Armando Maradona.

In tutto questo trambusto di bandiere italiane e una calda estate, il figlio di un noto imprenditore scompare. Forse rapito, come si evince da una lettera anonima. Ma è davvero così?  Oppure il giovane è scappato con la ragazza di cui è innamorato, una semplice cameriera, che si scoprirà avere contatti, suo malgrado con la camorra? Il padre sembra non prendere troppo sul serio la faccenda, ma la sorella dello scomparso si. Ma la famiglia ha molti segreti, Balistreri lo sa e non è contento di avere a che fare con gente simile, tanto da sottovalutare inizialmente l’accaduto. Ma poi due cadaveri vengono trovati, orrendamente mutilati. Sono il ragazzo e la sua giovane compagna. Continua a leggere



C’era una volta… La regina del giallo

Prendere in mano scritti da autori storici, universalmente conosciuti, fa bene. Per gli amanti del giallo certamente Agatha Christie è imprescindibile penna. I suoi libri, i suoi personaggi, tra cui Poirot e Miss Marple, sono universalmente conosciuti. Poi ci sono alcune storie meno famose, ma non per questo meno affascinanti. C’era una volta, ad esempio, è un giallo da non perdere. Scritto nel 1944 e oggi proposto da Mondadori, questo romanzo è ambientato nell’antico Egitto.

La stessa autrice, la regina del giallo, come molti la chiamano da sempre, ha inviato al Professore Stephen Glanville una lettera, in cui lo ringrazia per averle suggerito l’idea per una trama ambientata proprio tra il popolo egizio e di averle fornito nozioni fondamentali per scrivere la storia. Continua a leggere



1974: un ragazzino, la sua bici, i Mondiali di calcio e un omicidio da risolvere

Si moriva di caldo di Mirco Giulietti ( Intrecci Edizioni ) è un romanzo godibilissimo, che porta indietro nel tempo, in un’Italia afosa, all’estate del 1974, l’estate dei Mondiali giocati nella Germania Ovest.

Non c’era l’aria condizionata, i bambini in provincia  giocavano all’aperto e si inventavano avventure fantastiche e quando arrivava l’ora della partita, qualsiasi partita dei Mondiali fosse, la seguivano con attenzione conoscendo a memoria ogni giocatore e ogni allenatore.

Certamente così è il protagonista di Giulietti, ragazzino affetto da leggera balbuzie, appassionato di sport e dei fumetti  di Tex Willer, il suo eroe, che ad un tratto, insieme a tutto il paese, si ritrova di fronte a qualcosa che non si vede tutti i giorni, ovvero un omicidio. La Signorina Marella, proprietaria di una bella villa in campagna ed ex cantante beat, è stata  uccisa, in casa sua, ritrovata poco vestita e colpita a morte da un’arma da fuoco. Proprio la Marella, che tanto faceva sognare i maschi del paese. Continua a leggere



Morte di un burlone

Morte di un burlone è un giallo delizioso, e non poteva essere altrimenti. Scritto da Marion Chesney, autrice britannica classe1936 che si firma con lo pseudonimo M.C. Beaton, mostra tutta la classe letteraria d’altri tempi. In libreria per Astoria, Morte di un burlone fa parte della serie dedicata alle indagini del poliziotto Hamish Macbeth, un uomo capace nel suo lavoro, che dice quello che pensa ma non troppo, perché sebbene vorrebbe che gli fossero riconosciute le numerose soluzioni ai casi d’omicidio avvenuti nella cittadina di Lochdubh, sa che il successo probabilmente lo porterebbe via di lì, e lui in quella piccola realtà ci sta bene, nonostante il freddo del distretto e il fatto che non sa mai dove e a chi lasciare il suo cane mentre lavora, senza essere mandato, prima o poi a quel paese.

In Morte di un burlone, il ricco Andrew Trent, proprietario di Arrat House, decide di riunire tutta la sua famiglia perché, dice, si trova sul punto di morire. Così arrivano le due figlie, oramai cinquantenni, definibili come zitelle, un tempo piacenti ma oramai non più, che vivono insieme, il fratello con la moglie e il figlio di primo letto di lei che si porta dietro una collega che gli piace ma alla quale non si è ancora dichiarato, e un altro figlio, un ragazzo più giovane, adottato ancora infante dal vecchio Andrew, in compagnia della fidanzata, una volgare attricetta in evidente cerca di marito abbiente. Continua a leggere



Vanina e un caso da risolvere sotto la sabbia nera di Catania

E’ evidente che la Sicilia, splendida regione, con i suoi colori, i suoi sapori e le sue suggestioni  ispiri molte storie. In  particolar modo ispira gli autori di gialli e la creazione di personaggi destinati a diventare beniamini dei lettori del genere letterario . Ultima in ordine di apparizione sugli scaffali delle librerie è il Vicequestore Giovanna Guarrasi, detta anche Vanina, nata dalla brillante mente di Cristina Cassar Scalia, che la presenta in Sabbia nera, giallo edito Einaudi, ambientato a Catania, con qualche deviazione verso Palermo.

Mentre la cenere del vulcano cade sulla città, in una vecchia villa in parte disabitata, viene trovato il cadavere mummificato di una donna. E’ evidente dall’ abbigliamento e dalle banconote rinvenute vicino a corpo che la morte risale agli anni cinquanta. A scoprire la donna, in seguito alla scoperta di una perdita d’acqua,  è Alfio Burrano, quarantenne che abita in un’ala della villa di Sciara appartenente alla vecchia scontrosa  e arcigna zia, vedova da molto tempo di Gaetano Burrano, proprio da quegli anni cinquanta, quando nella stessa abitazione suo marito venne ucciso con un colpo di pistola alla testa, seduto alla scrivania del suo studio. Allora la polizia non aveva tutti i mezzi di cui dispone oggi, ma un colpevole era stato trovato e sbattuto in galera a scontare svariati anni. Continua a leggere



I fiori sopra l’inferno del Commissario Battaglia.

Un paesaggio circondato dai boschi freddi, contraddistinto da un’atmosfera gelida, affascinante e a tratti inquietante, è quello di Travenì, paesino immaginario delle Dolomiti friulane, inventato da Ilaria Tuti, autrice esordiente con un thriller mozzafiato intitolato Fiori sopra l’inferno ( Longanesi ).

La prima scena coinvolge il lettore in un caso di omicidio, un tremendo omicidio in cui la vittima, un uomo, è stata privata degli occhi e adagiata per terra con cura maniacale da parte del suo assassino.

A capo delle indagini c’è la sessantenne Teresa Battaglia, Commissario dal passato oscuro, una donna che si presenta agli altri in maniera dura, a volte fastidiosa e antipatica. Eppure chi conosce Teresa e lavora con lei da tanto tempo sembra volerla proteggere. A far parte della sua squadra, oltre ai personaggi che da anni la seguono, c’è anche l’ispettore Massimo Marini, che non sa spiegarsi come mai  tutti quanti abbiano così tanto riguardo per quella donna che non si lascia avvicinare. Continua a leggere