Colter Shaw e il gioco del mai

Jeffery Deaver è tornato in libreria con Colter Shaw. Colter non è un poliziotto, non è un investigatore privato, ma si occupa di cercare persone scomparse, e una volta portata a termine la sua missione, incassa la ricompensa da parte dei familiari di chi è scomparso nel nulla.

Il gioco del mai ( Rizzoli) è un gioco in cui Colter suo malgrado entra, quando si trova in California in seguito alla sparizione di una ragazza. E’ chiaro che non se ne sia andata di sua volontà: certo, aveva appena litigato col padre con cui vive,  che per motivi economici vuole trasferirsi. e ha anche un ex fidanzato che per un  po’ non si è arreso alla fine della loro relazione, ma sembra che in nessun modo i due uomini possano avere a che fare con la scomparsa.

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Il mondo in un Cloud. The warehouse.

Il mondo oramai è in una bolla, o meglio in una nuvola, un Cloud. E Cloud è la mega corporation leader nella distribuzione di ogni genere, una sorta di Amazon all’ennesima potenza, i cui impiegati vivono in città realizzate ad hoc, le Mother Cloud appunto:  mini appartamenti, ristoranti, negozi e tutto quello che può servire per vivere. Una vita in cattività.

Ecco il mondo raccontato da Rob Hart in The Warehouse ( DeA Planeta) , un romanzo che racconta un futuro forse distopico ma nemmeno troppo fantascientifico. Non esiste più il mondo così come lo conosciamo, le città come le viviamo, in The Warehouse il mondo al di fuori del Cloud non esiste praticamente più. Ad inventare tutto questo è stato Gibson Wells, che conosciamo arrivato agli ultimi giorni di vita a causa di una malattia che lo sta portando via velocemente. Gibson decide di raccontarsi sul web, in una sorta di Diario dove narra la nascita di qualcosa che poi è diventato enorme, mondiale. In Cloud  possono lavorare tutti: dai magazzinieri, agli spedizionieri, alla sicurezza, ogni ruolo contrassegnato da una maglia di colore diverso. Continua a leggere



I giorni del giudizio

Ci sono persone che si incrociano nella vita, sembra per poco tempo, per una questione che tutto sommato è solamente una grana. E invece quella grana diventa un momento di vita irripetibile, importante, di crescita, di approfondimento. Le vite si incrociano e molto spesso lasciano un segno l’una nell’altra, condividendo qualcosa di unico.

I personaggi di Giampaolo Simi in I giorni del giudizio ( Sellerio), si incontrano così, in Toscana, zona Viareggio: sorteggiati come giurati per un duplice omicidio, si troveranno a discutere sulle sorti di un uomo. Il 13 luglio, infatti, a Villa La Falconaia, Esther Bonarrigo è stata uccisa, insieme a Jacopo Corti, suo presunto amante.

Esther era la moglie di Daniel Bonarrigo, proprietario con la famiglia di Italian Food&More, importante catena di ristoranti sparsi in tutto il mondo. Jacopo era restauratore, e aveva partecipato ai lavori di restauro dell’immensa a meravigliosa Villa di proprietà dei Bonarrigo. I due vengono barbaramente uccisi, mai loro corpi non vengono ritrovati vicini. A trovare la donna, apparentemente, è stato il marito, che sostiene di aver visto tre uomini in fuga dal giardino della tenuta. Ma non si è trattato di una rapina, è evidente. Subito viene accusato Daniel, sicuramente si è trattato di omicidio passionale, gelosia. Continua a leggere



Il cuore del polpo

Quella del piemontese Giovanni Ferrario è una vita piuttosto banale. Da ragazzo, al liceo, soffre la condizione della provincia e l’atteggiamento dei provinciali, compreso quello della madre, una donna invadente.

Giovanni soffre la sua condizione, la monotonia della sua esistenza  persino la sua prima cotta. Ferrario è il personaggio raccontato da Mariateresa Boffo in Il cuore del polpo ( Enrico Damiani Editore), che conosciamo attraverso la sua vita e le sue storie, le tre storie che come un polpo Giovanni avvolge, avviluppa e tiene strette. I tre cuori.

Chi sono le tre donne?  Julie, francese incontrata a sedici anni in vacanza, e poi la siciliana Carmela, avvocato, e  infine Bianca, moglie e madre del figlio di Giovanni,  Massimiliano.  Continua a leggere



Il mistero sulla morte del cartomante

Un uomo che non sta simpatico a nessuno, scontroso, solitario, eppure necessario per molti. Lui è Eugenio Bilotti, conosciuto come il cartomante. E Il cartomante è anche il titolo del romanzo giallo che ne racconta la figura e la vita,scritto da Irma Cantoni per LibroMania.

Bilotti vive solo, dicevamo, in una sorta di baracca a Sant’Eufemia, est di Brescia. E ha davvero il potere di predire il futuro alle persone, la capacità di raccontare cosa sta accadendo e cosa accadrà nelle loro vite. Spaventoso, si, anche di più sapendo che ha poteri di magia nera. Può arrivare a far morire qualcuno, insomma, se un cliente glielo chiede. Ma quel cliente deve anche pagare molto.

A morire però è proprio il cartomante: la notte di ferragosto, sulla soglia di casa, viene colpito alla testa. Il corpo viene trovato il giorno seguente, la porta d’ingresso chiusa dall’interno, da quella che tutti conoscono come la sorella di Bilotti, Gemma. Gemma è sempre stata quasi una schiava per Eugenio, lei provvedeva alla casa, a ripulire tutto . C’entra qualcosa con il delitto? Continua a leggere



L’ultimo regalo di Paulina Hoffmann

Berlino, 2016. Alicia arriva in città da Madrid, dove vive, per entrare nella casa della sua adorata nonna Paulina appena scomparsa. Non sapeva di quell’appartamento rimasto a lei in eredità, non lo sapeva nemmeno suo padre, figlio della nonna.  Questa è la storia racchiusa in L’ultimo regalo di Paulina Hoffmann di Carmen Romero Dorr, romanzo pubblicato da Sperling&Kupfer.

Paulina è sempre stata la confidente di Alicia, orfana di madre, l’ha sempre ascoltata, consigliata, protetta. E allora, lei che le diceva sempre tutto, perché non le aveva raccontato di quella casa?

La vita di Alicia sta andando in pezzi da tempo, ha lasciato lo studio di Avvocati dove aveva fatto una brillante carriera, il suo matrimonio è finito malamente,  soprattutto per colpa sua e lei lo sa. Le rimane solo suo figlio, l’adorato bambino che lascia due settimane col padre per andare a cercare delle verità a Berlino, per trovare quel pezzetto di sua nonna che non conosce.

E’ rimasto un vecchio album di fotografie, che Paulina le mostrava sempre quando era piccola, ma il senso d vuoto in Alicia pare incolmabile. Continua a leggere



La storia del calcio in 50 ritratti

La storia del calcio è piuttosto lunga , e si può guardare attraverso differenti prospettive: dai primi giocatori, dai primi tornei a squadre, dalle maglie, dalle vittorie importanti sino all’evoluzione del gioco.

C’è poi chi vede la storia del calcio guardando a figure che hanno, in un modo o nell’altro e non solo con il pallone al piede, lasciato un segno importante, indelebile.

Questo fa Paolo Condò, giornalista della Gazzetta dello Sport, di Sky e narratore incomparabile, in La storia del calcio in 50 ritratti ( Centauria): qui, attraverso le sue parole scritte e le splendide immagini dell’illustratore Massimiliano Aurelio, l’autore ci racconta come il pallone ha conquistato il mondo, partendo dalla nascita del calcio moderno, avvenuta nel 1955 a Oeiras, periferia di Lisbona, sede dello stadio nazionale di Jamor, quando Partizan Belgrado e Sporting Lisbona si sfidano per il nuovo torneo concepito dal quotidiano sportivo L’Équipe. I grandi Club calcistici si erano mostrati entusiasti di fronte ad un torneo a  loro destinato, e così il progetto è andato avanti. Lì è nata la Coppa dalle grandi orecchie.

E da lì partono i ritratti di Paolo Condò, 50 appunto. rapidi da leggere, con le informazioni necessarie a comprendere perché questi signori abbiano influenzato il mondo del pallone. Continua a leggere



Enrico Radeschi e il giallone, alle porte della notte

Torna in sella al suo giallone per un nuovo caso che coinvolge la città di Milano. Parliamo ovviamente dI Enrico Radeschi, il giornalista Hacker protagonista di molti romanzi di Paolo Roversi. Gli affezionati sanno di cosa si tratta, chi invece si imbatte in Enrico per la prima volta capirà che il giallone è l’affezionata Vespa con cui il reporter si muove per le vie del capoluogo meneghino per arrivare per primo sulla scena del crimine.

Questa volta, in Alle porte della notte ( Marsilio),  siamo sotto Natale, le vacanze hanno fatto sì che la città si svuotasse, in giro poca gente. Ed è in questo momento che in Via Montenapoleone, nel quadrilatero della moda e del lusso, in una nota gioielleria avviene una rapina. Rapina che diventa presto un caos, tra i rapinatori e la polizia impegnati in inseguimento e fuga, bloccando le vie del centro, mettendo in mezzo innocenti abitanti, provocando incidenti e una fuga su un furgone. Scorre del sangue, molo sangue.

Ed è in quel momento che Radeschi entra in azione e riesce ad arrivare ad informazioni importanti grazie al suo amico vicequestore Loris Sebastiani, che nel frattempo ha dovuto abbandonare l’ennesima conquista e le ferie per rientrare in tutta fretta. Continua a leggere



La vita segreta di Nathan Fawles

E’ sull’immaginaria isola di Beaumont, liberamente ispirata alla bellezza selvaggia di Porquerolles, che incontriamo Nathan Fawles, scrittore nato dalla penna di Guillaume Musso e protagonista de La vita segreta degli scrittori ( La Nave di Teseo).

Nathan ha avuto un enorme successo con i suoi romanzi, ma nel 1999, a soli trentacinque anni ha deciso di abbandonare tutto, e soprattutto di non scrivere più, per ritirarsi sull’isola, in una vita solitaria, lontano da riflettori, interviste, giornali.

Non sappiamo il perché della decisione di Fawles, nessuno ne sa nulla, ma molti nel tempo hanno cercato di indagare su questo mistero, anche se lui stesso dice che un mistero non c’è. Ha deciso così e basta. Continua a leggere



Il mio anno di riposo e oblio

Sembra che a volte si possa affrontare la vita solamente mettendo la testa sotto la sabbia, oppure dormendo profondamente per tanto tempo, sperando che i problemi svaniscano, che tutto diventi magicamente migliore. Perché la mattina, appena svegli, per quei pochi secondi, sembra che tutto sia al suo posto, ma subito ritorna il senso di malessere, torna tutto alla mente. E se si potesse davvero dormire, magari per un intero anno? E’ quanto tenta di fare la protagonista de Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh ( Feltrinelli), che, avendo perso i genitori da bambina e potendo contare sull’eredità per sopravvivere economicamente, decide di mettere in pausa la propria esistenza.

La ragazza, bella, giovane, bionda, ha problemi con la figura del suo ex fidanzato, il lavoro presso una galleria d’arte non le è ma piaciuto pertanto decide di farne a meno, e ad un tratto ritiene l’oblio il miglior modo per andare avanti senza morire. Complice una psicologa poco professionale, inizia a farsi prescrivere pillole di ogni genere, che ingoia come acqua fresca, addormentando totalmente il suo cervello ma con l’effetto collaterale di commettere azioni di cui poi non ricorda più niente. Continua a leggere