Dove si può arrivare per i soldi, per farne tanti da non poterli tutti spendere in un paio di vite? Ci sono persone ossessionate dal denaro, avide e sempre insoddisfatte della propria vita, dalla quale vogliono sempre di più. Uno po’ come Gianni Alecci, cinquantacinque anni, una moglie, Eleonora, con cui litiga spesso, e due figli: Srefano, il più piccolo, un adolescente privo di ambizioni, e Roberto, il primo, che al contrario del fratello sembra aver trovato il successo come investment banker all’estero, e con cui il padre appare in continuo conflitto, avvolto da una sorta di fastidiosa invidia.
Tutti questi personaggi fanno parte de I soldi sono tutto, romanzo di Fabio Calenda e pubblicato da Mondadori, in cui lo scrittore ha dato vita ad una ragnatela fatta di ripicche, rivalse, incapacità di adattarsi a ciò che si ha per arrivare ad avere sempre di più, per arrivare a rischiare di non avere più nulla.
L’unica consolazione, nella vita di Gianni, sembra essere la giovane amante Lou, che fa salire sulla sua moto, una sorta di sfogo di mezza età, e che porta in uno squallido monolocale promettendole ogni volta di renderlo accogliente, anche se non lo fa mai. Solo quando Lou sembra farsi una vita sua gli viene in mente che avrebbe potuto farlo davvero. Alecci è scomodo nella sua vita che considera mediocre, perciò l’unico modo per cambiare tutto sembra fare più soldi possibili, in breve tempo. I soldi sono sinonimo di prestigio, di ascesa sociale, per Gianni, e lui vuole tutto questo. E l’occasione arriva, sorprendentemente. Continua a leggere