Alba senza giorno

La ricerca di una vita migliore, di un posto di lavoro sicuro, di un posto che possa rendere felici sono gli ingredienti del nuovo romanzo di Fernando Coratelli Alba senza giorno ( Italo Svevo): la storia di Stoian e Stephka, due giovani che vogliono abbandonare la Bulgaria per essere felici insieme e mettere su famiglia, di Martina, milanese, madre single che cerca il meglio per il futuro di sua figlia, e di Tonino Cortale, sicario dell’ ‘ndrangheta che nel capoluogo lombardo deve vendicare un omicidio.

Cosa hanno in comune questi personaggi? Niente, apparentemente, eppure le loro storie in un attimo velocissimo si intrecciano.

Stoian e Stephka vanno a vivere a Berlino, lì c’è lavoro, dice il cugino di Stoian, può fare il muratore, l’idraulico. Stoian non è entusiasta, lui non sa fare quei lavori e non parla altro che la sua lingua. Vorrebbe invece suonare il suo violino, la sua musica. Insieme alla giovane moglie però si adatta, ci prova. Ma è evidente che Berlino non faccia per loro, in fondo sono in molti a guardarli storto. Decidono allora di partire di nuovo, verso la Francia, Parigi, anche se il sogno di Stephka è quello di vedere il mare, non l’ha mai visto. Continua a leggere

L’amore in tempo di guerra. Fuga da Parigi

Ci sono amori che sembrano impossibili, che sembrano non poter trovare quiete, che forse non sono destinati a prender vita, perché gli eventi attorno a quelle due persone che vorrebbero solo amarsi prendono il sopravvento.

Se poi l’amore è in tempo di guerra, tutto diviene ancor più complesso. Ma certamente anche più romantico. L’amore tra Hortensia e Jean Louis nasce durante la seconda guerra mondiale: raccontato in Fuga da Parigi ( La Nave di Teseo)  da Anne Hamilton, pseudonimo di un’autrice argentina che ha scelto di narrare, tra realtà e finzione, amore e devastazione in tempo di guerra, quello dei due personaggi è un rapporto travagliato, segnato dai tempi, dalle rispettive storie. Continua a leggere

I consigli del libraio: a ottobre ci sono Marta Fant e Carmen De Lazzer della Libreria Le due zitelle, Belluno

La Libreria Le due Zitelle nasce prima dei suoi muri.Questo nome infatti, c’è stato suggerito dalle protagoniste dei libri di Andrea Vitali. 

E’ nata il 3 novembre 2017 e questa domenica festeggeremo il nostro secondo compleanno. Il fortunato incontro è nato in una libreria e da li’ il sogno di aprirne una nostra ha preso forma.Ogni mattina ci piace raccontarci i libri che leggiamo e farci raccontare dai lettori i loro.

Ci sentiamo libere.

Puntiamo molto sulle case editrici indipendenti non trascurando i classici e qualche titolo di punta.Il settore letteratura per l’infanzia e le graphic novel sono sempre in prima linea.Siamo una libreria che ha tanta voglia di crescere grazie ai libri e ai nostri lettori.

I tre libri consigliati da Marta e Carmen:

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Un uomo in fiamme

Un uomo in fiamme di Marco Cubeddu , pompiere e scrittore, è un libro che non lascia indifferenti: pubblicato da Giunti, la trama racconta proprio la vita di un pompiere, Roberto Franzini, dentro e fuori il lavoro, una professione importante, ma che vanta spesso ben pochi riconoscimenti.

Roberto è sulla quarantina, è cresciuto a Sampierdarena, Genova, all’ombra di un padre guarda caso  ex pompiere, ex caposquadra eroe del rogo della Iplom, e di un fratello maggiore, bello, in gamba, che ha seguito le orme paterne non per dovere ma per passione, per quel senso di dovere di essere utile, di aiutare il prossimo.

Quando il  figlio maggiore, il prediletto, muore, per Roberto sembra non esserci scampo: deve dar seguito ai suoi insegnamenti, mettere da parte le insicurezze che hanno sempre preso il sopravvento su di lui, la certezza di essere un debole, il figlio di cui suo padre non andrà mai fiero, e fare quello che va fatto. Continua a leggere

Amiche vere, oppure bugiarde sino alla morte?

Come si riconoscono le vere amiche?  Dalla loro complicità? Dalla loro onestà? Dai segreti  che condividono e custodiscono gelosamente? Le amiche si riconoscono sempre, anche viste da fuori, ma a ci sono amicizie che fanno rimanere senza parole. Perché non sempre l’amicizia è limpida. Certamente non la è quella narrata da Rebecca Reid  in Le bugiarde ( Piemme). Il titolo non lascia nulla all’immaginazione.

Lila, Nancy e Georgia non sono certo amiche comuni, quelle che vedi nei locali mentre chiacchierano e ridono con un cocktail in mano. Ma certamente le tre si conoscono molto bene, sin dai tempi del collegio femminile: durante quegli anni erano diventate inseparabili, nonostante le loro differenze, il loro modo di vivere, le loro famiglie.

Sebbene inseparabili sin dall’adolescenza, su Georgia, Lila e Nancy ha sempre regnato una sorta di cattiveria, un gioco di dispetti e piccole ripicche. Sono mai state veramente leali tra loro? Si. In un’occasione, un episodio di cui non possono e non vogliono parlare con nessuno, che conoscono solo loro. Continua a leggere

Colter Shaw e il gioco del mai

Jeffery Deaver è tornato in libreria con Colter Shaw. Colter non è un poliziotto, non è un investigatore privato, ma si occupa di cercare persone scomparse, e una volta portata a termine la sua missione, incassa la ricompensa da parte dei familiari di chi è scomparso nel nulla.

Il gioco del mai ( Rizzoli) è un gioco in cui Colter suo malgrado entra, quando si trova in California in seguito alla sparizione di una ragazza. E’ chiaro che non se ne sia andata di sua volontà: certo, aveva appena litigato col padre con cui vive,  che per motivi economici vuole trasferirsi. e ha anche un ex fidanzato che per un  po’ non si è arreso alla fine della loro relazione, ma sembra che in nessun modo i due uomini possano avere a che fare con la scomparsa.

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I giorni del giudizio

Ci sono persone che si incrociano nella vita, sembra per poco tempo, per una questione che tutto sommato è solamente una grana. E invece quella grana diventa un momento di vita irripetibile, importante, di crescita, di approfondimento. Le vite si incrociano e molto spesso lasciano un segno l’una nell’altra, condividendo qualcosa di unico.

I personaggi di Giampaolo Simi in I giorni del giudizio ( Sellerio), si incontrano così, in Toscana, zona Viareggio: sorteggiati come giurati per un duplice omicidio, si troveranno a discutere sulle sorti di un uomo. Il 13 luglio, infatti, a Villa La Falconaia, Esther Bonarrigo è stata uccisa, insieme a Jacopo Corti, suo presunto amante.

Esther era la moglie di Daniel Bonarrigo, proprietario con la famiglia di Italian Food&More, importante catena di ristoranti sparsi in tutto il mondo. Jacopo era restauratore, e aveva partecipato ai lavori di restauro dell’immensa a meravigliosa Villa di proprietà dei Bonarrigo. I due vengono barbaramente uccisi, mai loro corpi non vengono ritrovati vicini. A trovare la donna, apparentemente, è stato il marito, che sostiene di aver visto tre uomini in fuga dal giardino della tenuta. Ma non si è trattato di una rapina, è evidente. Subito viene accusato Daniel, sicuramente si è trattato di omicidio passionale, gelosia. Continua a leggere

Il mistero sulla morte del cartomante

Un uomo che non sta simpatico a nessuno, scontroso, solitario, eppure necessario per molti. Lui è Eugenio Bilotti, conosciuto come il cartomante. E Il cartomante è anche il titolo del romanzo giallo che ne racconta la figura e la vita,scritto da Irma Cantoni per LibroMania.

Bilotti vive solo, dicevamo, in una sorta di baracca a Sant’Eufemia, est di Brescia. E ha davvero il potere di predire il futuro alle persone, la capacità di raccontare cosa sta accadendo e cosa accadrà nelle loro vite. Spaventoso, si, anche di più sapendo che ha poteri di magia nera. Può arrivare a far morire qualcuno, insomma, se un cliente glielo chiede. Ma quel cliente deve anche pagare molto.

A morire però è proprio il cartomante: la notte di ferragosto, sulla soglia di casa, viene colpito alla testa. Il corpo viene trovato il giorno seguente, la porta d’ingresso chiusa dall’interno, da quella che tutti conoscono come la sorella di Bilotti, Gemma. Gemma è sempre stata quasi una schiava per Eugenio, lei provvedeva alla casa, a ripulire tutto . C’entra qualcosa con il delitto? Continua a leggere

L’ultimo regalo di Paulina Hoffmann

Berlino, 2016. Alicia arriva in città da Madrid, dove vive, per entrare nella casa della sua adorata nonna Paulina appena scomparsa. Non sapeva di quell’appartamento rimasto a lei in eredità, non lo sapeva nemmeno suo padre, figlio della nonna.  Questa è la storia racchiusa in L’ultimo regalo di Paulina Hoffmann di Carmen Romero Dorr, romanzo pubblicato da Sperling&Kupfer.

Paulina è sempre stata la confidente di Alicia, orfana di madre, l’ha sempre ascoltata, consigliata, protetta. E allora, lei che le diceva sempre tutto, perché non le aveva raccontato di quella casa?

La vita di Alicia sta andando in pezzi da tempo, ha lasciato lo studio di Avvocati dove aveva fatto una brillante carriera, il suo matrimonio è finito malamente,  soprattutto per colpa sua e lei lo sa. Le rimane solo suo figlio, l’adorato bambino che lascia due settimane col padre per andare a cercare delle verità a Berlino, per trovare quel pezzetto di sua nonna che non conosce.

E’ rimasto un vecchio album di fotografie, che Paulina le mostrava sempre quando era piccola, ma il senso d vuoto in Alicia pare incolmabile. Continua a leggere

La storia del calcio in 50 ritratti

La storia del calcio è piuttosto lunga , e si può guardare attraverso differenti prospettive: dai primi giocatori, dai primi tornei a squadre, dalle maglie, dalle vittorie importanti sino all’evoluzione del gioco.

C’è poi chi vede la storia del calcio guardando a figure che hanno, in un modo o nell’altro e non solo con il pallone al piede, lasciato un segno importante, indelebile.

Questo fa Paolo Condò, giornalista della Gazzetta dello Sport, di Sky e narratore incomparabile, in La storia del calcio in 50 ritratti ( Centauria): qui, attraverso le sue parole scritte e le splendide immagini dell’illustratore Massimiliano Aurelio, l’autore ci racconta come il pallone ha conquistato il mondo, partendo dalla nascita del calcio moderno, avvenuta nel 1955 a Oeiras, periferia di Lisbona, sede dello stadio nazionale di Jamor, quando Partizan Belgrado e Sporting Lisbona si sfidano per il nuovo torneo concepito dal quotidiano sportivo L’Équipe. I grandi Club calcistici si erano mostrati entusiasti di fronte ad un torneo a  loro destinato, e così il progetto è andato avanti. Lì è nata la Coppa dalle grandi orecchie.

E da lì partono i ritratti di Paolo Condò, 50 appunto. rapidi da leggere, con le informazioni necessarie a comprendere perché questi signori abbiano influenzato il mondo del pallone. Continua a leggere