Un intero attimo di beatitudine

L’amore può cambiare tutto in un solo attimo, sempre. Ancora di più quando si è diciottenni, alla ricerca di se stessi e alla scoperta della vita. E le scoperte possono arrivare proprio dall’amore, magari da parte di qualcuno che mai si sarebbe immaginato neanche solo di poter guardare. Chiara Parenti, autrice di successo, si è dedicata ai più giovani e alla scoperta dell’amore scrivendo un romanzo, con lo pseudonimo di C. H. Parenti , intitolato Un intero attimo di beatitudine ( DeA Planeta).

Qui si parla di Arianna, una ragazza con i capelli rossi, bella e testarda, che non ama molto lo studio ma certamente divertirsi con gli amici. Arianna è appena stata bocciata a scuola, ma non se ne fa più di tanto un cruccio, come molti suoi coetanei sembra svogliata e superficiale: ragazzi, feste e serate fuori sono il suo traguardo. Suo padre è andato via di casa da tempo e non se ne sa più nulla, sua madre, infermiera,  è una donna che prova a fare tutto da sola, riuscendoci in maniera piuttosto marginale, e infatti il rapporto tra le due non è certo idilliaco, anzi Arianna sente di detestare ancora di più Elena ( per sottolineare il loro rapporto la chiama per nome e non mamma), quando questa le trova un lavoro estivo come cameriera in un piccolo bar di Siena, dove vivono. Continua a leggere



Il silenzio della collina

Le difficili relazioni familiari, gli screzi  e gli abbandoni portano a silenzi che possono durare per sempre, alcuni rapporti rovinati non si aggiustano più. Ma c’è chi dice che non è mai troppo tardi, anche se quel tardi significa ritrovare qualcuno in punto di morte.

Domenico Boschis, il protagonista de Il silenzio della collina di Alessandro Perissinotto ( Mondadori) , sa cosa significa non avere più rapporti con un familiare, in questo caso il padre Bartolomeo, un uomo dispotico, a tratti violento, specie con la madre di Domenico, famoso attore di fiction che ha abbandonato la langa nei pressi di Alba, quella amata da Pavese e Fenoglio, dove ancora vive suo papà, per andare prima a Torino con la madre e il suo compagno, e poi a Roma.

Quando Domenico viene a sapere che il genitore è ricoverato in un Hospice, oramai  giunto agli ultimi giorni di vita a causa di un tumore al cervello, decide di partire e andare a trovarlo. Non sapeva nulla Domenico, non che fosse malato, figuriamoci il fatto che oramai le sue ore fossero contate.

Quando arriva nelle Langhe trova un uomo ridotto pelle e ossa, incapace di parlare bene, ma a tratti ancora lucido: riesce così  a fargli domande sul loro passato, quando ancora erano davvero padre e figlio, gli fa mangiare il gelato di cui è ghiotto, ma ogni volta la faccia del padre assume, tutto ad un tratto, un’espressione di terrore, profondo terrore, e le uniche parole che riesce a dire solo “la ragazza”. Continua a leggere



Quello che rimane

A volte anche un banale incidente può rimettere in discussione un’intera vita. In Quello che rimane di Paula Fox ( Fazi Editore), è il morso di un gatto a stravolgere la vita di Sophie.

Sullo sfondo della New York degli anni ’80 l’autrice racconta la vita di Sophie e Otto Bentwood, una coppia quarantenne, senza figli, discretamente benestante, libera da impegni e quindi in grado di fare tutto quello che vuole. Purtroppo però i due non hanno più molto da dirsi, e mentre Otto è in rotta con il suo socio e amico di sempre, Sophie passa le giornate tra un incontro e una cena. Un giorno la donna riceve la visita di un gatto randagio, che arriva nel suo terrazzo. Lei decide di dargli del latte, e lui sembra gradire, almeno sino a quando la graffia e la morde. Il morso inizia a far male, la mano si gonfia. Otto se la prende con la moglie dicendole che non avrebbe dovuto far avvicinare l’animale, si sa che i randagi possono portare malattie,e consiglia a Sophie di farsi vedere da un medico. Ma lei rimanda,e rimanda ancora. Continua a leggere



Lizzie, la musa dei Preraffaelliti

Anche chi non si intende di arte conosce il dpinto del Preraffaellita John Everett Millais intitolato Ofelia. La tela vede la donna  narrata dalla Regina Gertrude nel IV atto dell’Amleto senza più vita, immersa nell’acqua, con i suoi capelli rossi che si espandono , circondata dall’erba e dai fiori, gli abiti rigonfi.

Ma chi è la donna del dipinto in realtà? Elizabeth Siddal, musa ispiratrice dei pittori preraffaelliti, associazione artistica nata in Gran Bretagna nel 1848. La vita della Siddal è raccontata da Lucinda Hawksley in Lizzie Siddal Il volto dei Preraffaelliti, un libro del 2004 oggi riproposto dalla casa editrice Odoya con traduzione di Margherita Ciavarretti e Anna Scopano.

La vita di Lizzie, scopriamo, era legata a quella di svariati pittori, e specialmente a quella del capostipite del movimento, Dante Gabriel Rossetti.

Leggenda vuole che Millais, per realizzare l’Ofelia, abbia passato molto tempo  sulle rive del fiume Hogsmill, nel Surrey, per studiare la natura nei minimi dettagli, e abbia costretto Lizzie a stare per ore e ore immersa in una vasca da bagno per rendere perfettamente reaistica la scena. Il dipinto fece sì della Siddal una donna famosa, ma le procurò anche notevoli problemi di salute da cui non si riprese mai. Continua a leggere



La versione di Fenoglio

Ricoverato in ospedale  nel reparto di Ortopedia il Maresciallo Pietro Fenoglio, prossimo alla pensione,  fa un incontro particolare, inaspettato, che lo riporterà a ripercorrere la sua carriera e la sua vita.

La versione di Fenoglio è l’ultimo romanzo di Gianrico Carofiglio ( Einaudi),  racconta dell’incontro del Maresciallo con il giovane Giulio, un ragazzo come tanti, intelligente ma spaesato, senza idee chiare sul proprio futuro, che viene incuriosito dalla figura di un uomo tanto più grande di lui, con un passato avvincente, e soprattutto con una mente brillante. Continua a leggere



Mosche, cavallette, scarafaggi e Premio Nobel

Chi direbbe che gli insetti possono cambiare una vita? Certamente Luigi Aloe, calabrese, terzo figlio di una famiglia di pescatori. Una famiglia povera, quella di Luigi: il padre usciva in barca tutte le mattine per andare a procacciare cibo, ma non sempre questo avveniva, c’erano giorni in cui lo stomaco avrebbe brontolato insistentemente. Luigi era addetto a raccogliere mozziconi di sigarette da terra per il padre, che nuove non ne poteva acquistare. Luigi non poteva stare a giocare con gli amici, perché doveva lavorare da un sarto per aiutare i conti di famiglia. Luigi dormiva in una stanza insieme ai suoi fratelli e sorelle, e aveva imparato a riconoscere il respiro notturno di ognuno di loro. E quando il padre è morto Luigi ha dovuto abbandonare il lavoro di sarto per fare il muratore nella ditta dello zio. Perché Luigi era il terzo, come il dito medio di una mano, quello più lungo di tutti, a cui gli altri si appoggiano.

La storia meravigliosa, e meravigliosamente scritta, di Luigi Aloe, è vera, ed è stata raccontata nel libro edito HarperCollins Mosche, cavallette, scarafaggi e Premio Nobel dal giornalista della Gazzetta dello Sport Luigi Garlando . Continua a leggere



Tu che non sei romantica

Giacomo Canicossa è uno scrittore torinese, precisamente un poeta. Un noto poeta, che però ha conosciuto la fama con un romanzo distopico, che ha avuto così tanto successo da essere trasformato in un film. Giacomo Canicossa è il protagonista di Tu non sei romantica, romanzo di Guido Catalano, che di poesia in effetti qualcosa sa, pubblicato da Rizzoli e uscito il 12 febbraio.

Giacomo ha appena rotto con Anna. O è stata Anna a rompere con lui? Sono stati insieme due anni, e ad un tratto  hanno rotto. I genitori di Giacomo non la prenderanno bene. Ma lui? Lui non sa bene come si sente, anzi si, si sente male, malissimo. E questo dolore da rottura di una relazione amorosa gli procura il blocco dello scrittore. Già, perché come se non bastasse la Grande Casa Editrice ( GCE , a Giacomo piacciono molto gli acronimi)  per cui ha scritto il romanzo di successo che diventerà un film, gli ha chiesto il seguito.

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Quella metà di noi che mostriamo agli altri. E l’altra metà?

Non importa l’età, la vita può prendere pieghe inaspettate, più o meno positive, più o meno edificanti, quando meno ce lo si aspetta. Lo sa bene Matilde, protagonista di Quella metà di noi, romanzo di Paola Cereda pubblicato da Giulio Perrone Editore: Matilde è una vedova torinese in pensione, ha una figlia adulta con una famiglia sua. Nonostante la vita passata a lavorare come insegnante si ritrova a dover fare da badante ad un signore colpito da ictus, un ex ingegnere della Fiat, che vive con una moglie col vizio del gioco abituata a litigare con la cameriera di casa.

Matilde vive in periferia, non certo in collina, nella zona bene di Torino, quella che la figlia ha invece avuto come meta nella vita e dove è riuscita a sistemarsi, salvo poi andare dalla madre per chiederle di vendere la sua casa, tanto cosa se ne fa di una casa così grande in una zona così brutta, e darle i soldi della vendita. Ma Matilde non può aiutare la figlia, non si è riciclata badante per caso. Continua a leggere



La vita piena di Affetti collaterali

Affetti collaterali  di Eleonora Molisani pubblicato da Giraldi Editore è un romanzo che affronta, come si può dedurre dal titolo, problematiche cui molte persone, nel corso della vita, vanno incontro: a volte ci si sente soli, nonostante si abbia di fatto qualcuno al proprio fianco, una famiglia, dei genitori, dei figli.

 

L’infelicità non è prevedibile, anche quando sembra che ci siano tutti gli ingredienti per essere felici, o quantomeno sereni, la sensazione di solitudine e  la percezione d’incomprensione arrivano, e magari non se ne vanno mai. Continua a leggere



Davide, Valentina e il silenzio che rimane

Il rapporto tra Davide e Valentina non è sempre stato facile. I due protagonisti de Il silenzio che rimane di Matteo Ferrario ( HarperCollins) si conoscono, si innamorano, si sposano, litigano, non sanno come e se andrà avanti il loro matrimonio, però si vogliono bene, questo è certo, ma può bastare?

Non c’è tempo per chiederselo, perché un giorno di fine agosto i due si incontrano in un caffè e, insieme agli altri clienti e ai gestori del locale, vengono presi in ostaggio. Un ragazzo armato di pistola fa irruzione, minacciando tutti i presenti, usandoli come scudi umani contro le vetrine del negozio per evitare che le forze dell’ordine gli sparino. Atto terroristico? Sembra di no: il giovane vuole sapere perché suo fratello è stato licenziato dal locale, perché ha perso il lavoro quando lui e la madre malata non sanno come fare per tirare avanti. Continua a leggere